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Aeroponica: Moncada OP ospita la serra tecnologica pilota del “Progetto intesa” tra Sicilia e Tunisia

Un laboratorio aperto di pratiche innovative per rendere più sostenibile la coltivazione protetta di pomodoro e altri ortaggi. E tutelare sempre di più la salute di ambiente e consumatori.
Un modello di serra sostenibile mediterranea è da sempre l’obiettivo di Moncada Op e soprattutto il suo impegno quotidiano. Le serre sono infatti una grande risorsa per l’agricoltura sostenibile del futuro perché in coltura protetta è possibile ridurre la quantità̀ di risorse come acqua e terra e razionalizzare l’impiego di energia e di nutrienti, per una maggiore tutela del pianeta e della salute umana.
Innovare la tecnologia delle serre orticole proprio con questo scopo e creare un laboratorio di buone pratiche da condividere con agricoltori istituzioni e stakeholders è lo scopo di un progetto che Moncada Op ha appena sposato con entusiasmo e che vede collaborare le due sponde del Mediterraneo, Sicilia e Tunisia.

Un Living Lab tecnologico negli spazi e con il know how di Moncada OP

Si chiama “Progetto Intesa”. L’acronimo sta per “Innovazione nelle tecnologie a sostegno dello sviluppo sostenibile dell’agroindustria”, ed è un partenariato pubblico privato finanziato dai fondi europei Fers e dal programma di cooperazione transfrontaliera ENI Italia Tunisia per promuovere la formazione, la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione nel comparto agroalimentare (sarà presentato l’1-2 febbraio a Tunisi alle ore 9, clicca qui per seguire l’evento online).
Il progetto, partito ad Agosto 2020, oltre alla provincia di Ragusa, coinvolge in Sicilia l’area di Bagheria e in Tunisia i governatorati di Tunisi, Manouba e Sfax. Tutti territori a forte vocazione serricola per la produzione di ortaggi.
Moncada Op realizzerà la serra pilota in Sicilia. «È la direzione in cui stiamo già andando: innovare l’agricoltura protetta per aumentare la qualità e la salubrità del prodotto e di conseguenza tutelare sempre di più consumatore e ambiente» spiega Salvo Moncada, general manager di Moncada OP, leader nella produzione e distribuzione per la Gdo italiana di pomodori e altri ortaggi. «Per questo abbiamo deciso di abbracciare il progetto e mettere a disposizione i nostri spazi e il know how che abbiamo maturato in decenni di innovazioni. La serra sarà un Living Lab tecnologico dove sperimentare nuove pratiche e metodi che vogliamo mettere a disposizione di tutti i produttori dell’area mediterranea perché solo insieme possiamo fare la differenza».

Un innovativo sistema di produzione misto aeroponico e NFT a ciclo chiuso

Moncada OP adatterà una serra idroponica con una serra a più basso impatto ambientale, con sistema di produzione misto aeroponico e NFT (il sistema in cui le radici delle piante sono alimentate tramite una soluzione nutritiva che scorre continuamente nella zona circostante le radici). È un sistema a ciclo chiuso, con riscaldamento a basso impatto e copertura solare innovativa. «Questa ulteriore evoluzione della coltivazione protetta permette di abbattere l’impiego dei pesticidi e non solo di risparmiare acqua e terra» continua Salvo Moncada. «È ormai chiaro che la salute del pianeta e quella del consumatore sono strettamente legate e che se facciamo bene all’uno facciamo bene anche all’altro. Per questo perseguire una coltivazione sostenibile è oggi un imperativo morale. Dobbiamo fare la nostra parte: prima che le linee guida del New Green Deal europeo lo impone la nostra coscienza di produttori».

Un laboratorio dove superare il limite delle serre idroponiche esistenti

Il risultato del progetto Intesa sarà la messa a punto di un protocollo di produzione sostenibile per le colture protette attraverso l’uso del sistema di coltivazione in aeroponica a ciclo chiuso e senza substrato perché questo rende più sostenibile la produzione. La serra pilota sarà anche una vetrina siciliana dove, oltre a sperimentare le nuove pratiche, si formeranno tecnici e imprenditori sulle innovazioni in agricoltura. 
Si cercherà di superare gli attuali limiti delle coltivazioni serricole idroponiche già esistenti, come le difficoltà di smaltire il substrato e si metteranno a punto sistemi per preservare la qualità dell’ambiente e dell’ecosistema puntando sul risparmio idrico, la riduzione degli scarti, l’efficienza energetica e la protezione del suolo. Sistemi che saranno promossi nel territorio attraverso video tutorial, azioni di formazione e tutoring per coinvolgere altre aziende nel processo e sensibilizzare i consumatori.

Un grande progetto internazionale

Il progetto, che dura 30 mesi, vede la partecipazione come partner di UTAP Unione Nazionale dell’Agricoltura e della Pesca in qualità di capofila, MONCADA OP, SO.SVI Società Sviluppo Ibleo, CREA Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e analisi dell’Economia Agraria sede di Bagheria, ENIS Scuola Nazionale di Ingegneria di Sfax IIT Istituto Internazionale di Tecnologia di Sfax.
Hanno creduto nel progetto e lo sostengono: i Comuni di Ispica e Scicli, l’URAP Unione Regionale dell’Agricoltura e della Pesca di Manouba e il CTAPT Centro Tecnologico del Carciofo e della Patata di Manouba.

Per approfondimenti, scarica il pdf che illustra nei dettagli il progetto Intesa (DOWNLOAD PDF)

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